Greci disperati, si iniettano l'HIV per avere il sussidio di €700

L'OMS sui rischi dell'austerità. "Spagna, Irlanda e Italia sono avvisate"


Un recente report dell’OMS – l’Organizzazione Mondiale della Sanità – evidenzia le pesanti implicazioni sanitarie della crisi economica in Europa. E   registra come in Grecia un certo numero di cittadini arrivino ad infettarsi col virus dell’Aids  per ottenere benefici economici dal governo.  
  
Il documento dell’OMS pubblicato la settimana scorsa esamina i motivi sociali e le disparità in campo sanitario nella Regione Europea. E conclude che i sempre più alti livelli di disoccupazione  e le obbligata austerity finanziaria hanno colpito duramente i cittadini, specialmente in Grecia dove i senza lavoro hanno raggiunto in settembre il 27%.  
  
Che la crisi in Grecia stia causando problemi sanitari è già stato qua e là  raccontato: la spesa sanitaria tagliata del 32% già nel 2009, la mancanza di medicine dopo che le multinazionali, che vantavano crediti dal governo per 2 miliardi, hanno bloccato la fornitura di 300 farmaci, anche per malattie gravi come Aids e tumori,   gli ospedali in crisi, arrivati a tagliare 200 letti per la rianimazione. Un sistema morente, insomma. 
  
Ora arriva la certificazione dell’OMS, una denuncia ben più pesante che non riguarda solo la Grecia. La crisi economica ha “esacerbato” i problemi sanitari in varie parti  d’Europa provocando “iniquità sociali ed economiche tra paesi e all’interno di essi”,  scrive l’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinenando come la più colpita sia appunto la Grecia.  
  
Il report afferma che in tasso di HIV in quel paese è salito “significativamente” dal 2008. E stima che circa la metà delle nuove infezioni siano auto-inflitte per consentire alle persone di ricevere aiuti da €700 al mese e una più rapida ammissione a programmi di alternative alla droga.  
  
I suicidi, riferisce l’OMS, sono aumentati in Grecia del 17% dal 2007 al 2009, di un ulteriore 25% nel 2010. Col peggiorare delle condizioni economiche nel 2011 sono saliti ancora del 40%, secondo il ministero della Sanità.  
Omicidi e furti sono raddoppiati. Anche la prostituzione è salita, probabilmente in risposta alla durezza della situazione economica. 
  
L’OMS rileva poi come l’accesso al sistema sanitario greco sia diminuito, a causa dei tagli del 40% ai budget degli ospedali, dove 26.000 lavoratori, compresi 9100 medici, sono a rischio di perdere il posto.  
  
Secondo un’indagine europea citata nel report sono aumentati del 15% le persone che non vanno dal dottore o dal dentista pur avendone bisogno.  
  
“Queste tendenze negative in Grecia sono un monito ad altri paesi dove sono in atto politiche di austerità, comprese Spagna, Irlanda e Italia” si legge nel report.  
  
Atene ha varato misure di austerità per continuare a ricevere aiuti dalla BCE. Nel maggio 2010 i paesi dell’eurozona e il FMI hanno concordato un prestito-salvataggi di €110 miliardi che la maggioranza dei cittadini sta pagando pesantemente, con livelli di tassazione altissimi e tagli a stipendi e pensioni.  Sei giovani su 10 sono senza lavoro. E i senzatetto sono in aumento.  
  
Dopo la Grecia, il tasso di disoccupazione più alto nell’eurozona è in Spagna, al 26%, subito dopo viene il Portogallo, al 16.3%.  
  
L’Italia è per ora lontana da tali cifre.  E il governo attuale sta facendo di tutto per evitare che il nostro paese sia commissariato da UE e FMI. A dispetto di quanti sostengono che un “commissariamento” sia già in atto.  
  
Guardiamoci dai facili populismi.  
  
  
Abbiamo focalizzato l’attenzione sulla Grecia, sulla scia di un post di RT. Il report è in realtà molto ampio, consta di molti capitoli e tocca vari temi. Per es. la trasmissione intergenerazionale delle iniquità, la salute e l’educazione dei bambini connesse con la situazione sociale, i rischi sanitari derivanti da comportamenti della popolazione, esclusione sociale, vulnerabilità e svantaggiati, le politiche per ridurre l’health divide   (le disparità in fatto di salute) fra i paesi europei,   le raccomandazioni dell’OMS