Malattie infettive in carcere. L'allarme della polizia penitenziaria
"Ancora criticità per il sistema penitenziario italiano e soprattutto per la Polizia Penitenziaria che quotidianamente opera a strettissimo contatto con la popolazione detenuta". A dichiaralo è il Segretario Generale dell’O.S.A.P.P. – Leo Beneduci – che richiama l’attenzione sui dati preoccupanti forniti dal Presidente della Simpse (Societá Italiana di Medicina Penitenziaria) dai quali si evince che il 60-80 % dei detenuti ha almeno una malattia e che nella metà dei casi questa malattia è infettiva.
"In tali condizioni operative - continua il leader dell’O.S.A.P.P. - e nell’interesse primario della salute dei Poliziotti Penitenziari e delle famiglie è indispensabile prevedere specifiche convenzioni tra le articolazioni dell’Amministrazione Penitenziaria ed il Servizio Sanitario Nazionale che possano consentire visite infettivologiche di routine per tutto quel personale quotidianamente a contatto con la popolazione detenuta."
"Speriamo, conclude Beneduci, che almeno in queste circostanze il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ritenga di agire con estrema celerità perchè questa volta il bene da tutelare non è solo la salute di propri poliziotti, ma è anche la salute di tutte quelle persone che con i poliziotti penitenziari condividono la loro vita e la loro quotidianità."