IL PONTE ITALIA-AUSTRALIA
Il titolo di questa testimonianza è alquanto ambiguo, ma è in onore a mia zia, la quale proprio oggi mi ha ribadito quanto sarebbe bello se venisse costruito un bel ponte tra l’Italia e l’Australia.
Perché? Ovvio no, io, la sua nipotina, mi trovo a 15.000 km circa da lei!
Dal 28 Gennaio vivo in questa terra di molto lontano con il mio neomarito
Siamo approdati qui con un Working Visa Holiday, il quale ci permette, tanto per iniziare, di fare una “vacanza” lunga un anno (o più se dovessimo avere i requisiti per estenderlo), lavorando a tempo pieno o parziale.
Scelta molto ardua per molti, che per poco non ci hanno costretto a ospedali psichiatrici pensando avessimo qualche problema.
Il problema c’è, ma non è in noi, il problema è nella nostra bella Italia, terra tanto amata quanto “abbandonata”.
Non è una novità che si colleghi il nome “Italia” alla parola…indovinate? Esatto! Alla parola “crisi”, e per questo non voglio dilungarmi troppo sull’ardente argomento.
Definire i colpevoli è difficile se non impossibile, sappiamo solo che ad un certo punto NOI ci siamo resi conto di sentirci come due emigrati nel proprio paese.
Approfittando della nostra giovane età e della mia conoscenza linguistica e di un’amica Australiana, abbiamo scelto di attraversare il mondo alla ricerca di un futuro che in Italia non riuscivamo più ad immaginare.
Cosa dire? Siamo qui da 1 mese e abbiamo già trovato 2 lavori a testa: mio marito ha lavorato una settimana per un’azienda, per poi accettare una migliore proposta in una seconda impresa.
Io sto lavorando part time e proprio oggi sono stata contattata per un altro bel part time (dico “bel” perché lavorerei proprio sulla spiaggia!).
Abbiamo un appartamento NUOVO DI ZECCA (BRAND NEW come si dice qui), costruito con il sostegno del governo per chi, come noi, ha percepito un reddito basso negli ultimi 12 mesi (cosa piuttosto facile nella nostra patria). E, per chi se lo stesse chiedendo, il così detto reddito basso consiste in 63.300$ in un nucleo familiare di due persone.
Naturalmente, prima di affittare questa graziosa casetta , ci siamo informati per tutto quello che concerne le eventuali tasse e/o spese extra da pagare:
“SCUSI COME FUNZIONA PER IL PAGAMENTO DELLA SPAZZATURA?” “COSA?PERCHE’?CHE VUOL DIRE”
Questa è stata la reazione di fronte alla mia prima richiesta…la gentilissima e incredula impiegata ha ridacchiato ricordandomi che abbiamo diritto a questi servizi perché le tasse vengono già dedotte dal nostro salario (il 10% dello stipendio).
Ancora un po’ scioccata ho chiesto informazioni per quanto riguardava l’eventuale tassa di possesso TV.
Ecco che lì hanno iniziato a ridere in coro chiedendomi cosa fosse quest’ultima.
Hanno iniziato a chiedermi quanto si pagasse per il possesso del forno, del frigo, del frullatore etc…
Meno divertita di loro, ho chiesto quanto bisognasse pagare di spese condominiali.
Sono stata obbligata a giurare che in Italia esistono, perché qui, come dicono loro, pagi già un affitto!
Difficile dirvi come mi sono sentita…come se fino a quel giorno avessi vissuto davvero in un altro mondo.
Mi guardavano come fossi un’aliena, ma io vengo solo dall’Italia.
Amo la mia terra, amo i suoi profumi, i suoi cibi, i suoi colori, le sue meraviglie storiche, amo persino il dolce suono melodioso della nostra lingua, che adesso mi sembra un miraggio.
Mi manca la mia terra, mi mancano i miei affetti.
Guardandomi attorno vedo gente solare, sorridente, pronta a divertirsi sempre, continuamente, gente che sta bene perché lavora per vivere e riesce a vivere davvero.
Penso alle persone che ho lasciato nella mia patria e ricordo tanto malumore, ricordo tanti meravigliosi sorrisi cancellati da tanta frustrazione che sta coinvolgendo un popolo tanto forte.
Molti non condivideranno la nostra scelta di scappare dall’Italia: si poteva restare e lottare come tanti stanno facendo.
Ammiriamo chi lo fa, ma ci siamo stancati di lottare per qualcosa che dovrebbe essere nostro per diritto e abbiamo scelto di iniziare a pensare solo a noi e ai nostri progetti, senza più freni, senza più paure.
La nostalgia fa spesso capolino, ci tuffiamo in mercati e festival italiani, cercando quel poco di Italia che arriva fin qui!
Ci mancano le cose banali come la pasta, ma ci mancano cose molto più rilevanti come mamma, papà, i fratellini e la sorellina, ci mancano i nonni, ci mancano gli zii e i cuginetti, così come ci mancano gli amici.
Stiamo imparando piano piano ad amare anche questa terra, che ci ha accolto facendoci sentire subito a casa.
Un ponte vero e proprio non si può costruire, ma il mondo è piccolo, si potrebbe fare sì che tutti i cittadini del mondo avessero il diritto di vivere bene la loro vita….un sogno da bambina? Io in fondo non sono tanto grande