Nazionale, verso Brasile 2014 con gli ingegneri spaziali

Tre giovani del Politecnico di Milano mettono a punto un sistema capace di rivoluzionare l'allenamento, partendo dall'interpretazione scientifica dei dati. Funziona tramite un sensore che li invia in tempo reale a tablet e smartphone

Una start-up in grado di rivoluzionare l'allenamento e che potrà essere uno strumento in più anche per la Nazionale in vista del Mondiale brasiliano. La Figc, assieme a PoliHub, l'incubatore del Politecnico gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano, ha creduto in un'idea di tre giovani ingegneri aerospaziali, Tommaso Finadri, Ernst Vittorio Haendler e Lucio Pinzoni, decidendo di scommettere su un sistema capace di rivoluzionare l'allenamento, partendo dall'interpretazione scientifica dei dati.

Beast technologies, questo il nome della start-up, funziona tramite un sensore che raccoglie dei dati e li invia in tempo reale a tablet e smartphone, via bluetooth. Forza, velocità, esplosività vengono raccolti da sensori ad alta precisione per ogni movimento effettuato, consentendo all'allenatore di monitorare la condizione dei calciatori e di verificare i progressi della squadra. Il sensore, che può essere applicato ai pesi, ai macchinari o all'atleta stesso, si concentra sulle vibrazioni delle fasce muscolari e sulla stabilità dei movimenti, permettendo di monitorare lo stato di affaticamento del corpo, prevenendo così gli infortuni.

"Siamo molto lieti - dichiara il vicepresidente della Figc, Demetrio Albertini - di avere rafforzato la nostra sinergia con il mondo dell'università attraverso questa collaborazione. L'approccio scientifico al progetto può apportare benefici significativi in relazione alle difficili condizioni ambientali dei nostri calciatori in Brasile"