La docuserie di Netflix su Miss Italia solleva una questione cruciale: il concorso di bellezza più famoso d'Italia deve morire o può ancora evolversi? La risposta non può essere semplicistica. Il problema di Miss Italia non è solo il maschilismo, ma la sua incapacità di adattarsi a un mondo in continuo cambiamento.
Maschilismo e femminismo non sono questioni di genere, ma di mentalità
Patrizia Mirigliani, erede della storica competizione, incarna un paradosso: è una donna che perpetua un sistema maschilista. La sua figura rappresenta un modello di leadership rigida, conservatrice, che poco si sposa con la fluidità e l’apertura mentale necessarie per rinnovare un evento ormai obsoleto. Se nella vita l’essere conservatori può offrire un senso di sicurezza, nell’arte e nella cultura l’innovazione è un rischio necessario. Il problema di Miss Italia non è solo nella sua estetica, ma nella sua visione limitata della bellezza e del ruolo della donna nella società.
Una leadership che non convince
Mirigliani governa Miss Italia con un piglio autoritario, con quell’aria di superiorità tipica di chi si sente un patriarca in un corpo femminile. Troppo maschilista per essere una madre capace di ascoltare, troppo chiusa per essere un vero leader. Nel rapporto con il figlio, si percepisce un conflitto: da un lato, il suo desiderio di riscatto personale attraverso il concorso; dall’altro, l’incapacità di lasciare spazio a una visione nuova. Se Miss Italia vuole sopravvivere, deve reinventarsi, e forse l’unica soluzione è che sia proprio il figlio a prendere le redini e portare quell’originalità che manca da troppo tempo.
L’arte e la bellezza non possono rimanere statiche
Il problema non è solo di Miss Italia, ma di un intero Paese che fatica a cambiare. L’Italia ha dato i natali al metodo Montessori, invidiato in tutto il mondo, eppure la sua scuola è rimasta ferma. La stessa cosa vale per il concorso di bellezza: ancorato a schemi del passato, non riesce a concepire una bellezza inclusiva, globale, che vada oltre la semplice estetica.
La natura è evoluzione continua. Anche l’arte e la cultura dovrebbero seguire questo principio. La paura ci rende conservatori, ma cosa c’è da conservare se non si evolve? L’immobilità porta alla morte lenta di qualsiasi forma di espressione. E Miss Italia, se non cambia, rischia di diventare solo un pezzo di antiquariato, un ricordo di un passato che non sa più parlare al presente.